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Il tuo sito non è indicizzato su Google? Scopri come individuare il problema e cosa fare per risolvere i problemi di indicizzazione
Essere presenti online è fondamentale per il successo di qualsiasi attività e se il tuo sito web non appare nei risultati di ricerca di Google, rischi di perdere una grande quantità di traffico e tanti potenziali clienti.
Quando il sito web non appare su Google probabilmente è stato messo online da poco tempo. Differentemente, se è trascorso più di un mese dal lancio del nuovo sito e quest’ultimo non è stato ancora indicizzato, evidentemente stai bloccando la scansione delle pagine con istruzioni nel file robots.txt o con una direttiva meta tag noindex.
Prima di proseguire, devi però comprendere la differenza tra indicizzazione e posizionamento SEO. L’indicizzazione si ottiene quando una pagina web viene inserita nell’indice di ricerca Google, il Posizionamento si riferisce alla posizione che ottiene un sito o una pagina web nell’indice dei risultati di ricerca Google.
Questo significa che se le tue pagine sono presenti nell’indice di ricerca ma non riesci ad arrivare in prima pagina su Google hai evidentemente un problema di posizionamento e non di indicizzazione.
Verifica l’indicizzazione del tuo sito web
Puoi verificare l’indicizzazione delle pagine di un sito web con lo strumento gratuito “Controllo URL” di Search Console Google o manualmente utilizzando l’operatore “site:” seguito dall’URL del tuo sito (ad esempio, “site:nomedominio.it”).
Con Google Search Console
Google Search Console è uno strumento gratuito offerto da Google che ti consente di monitorare e gestire la presenza del tuo sito web sui risultati di ricerca.
Per verificare l’indicizzazione di una pagina web con lo strumento Controllo URL di Google Search Console è necessario inserire L’URL sulla barra di controllo e fare click su “TESTA URL PUBBLICATO”. L’analisi restituirà informazioni dettagliate sull’indicizzazione e sul crawling.
Verifica l’indicizzazione del sito manualmente
Per verificare l’indicizzazione del tuo sito web su Google manualmente utilizzando il comando “site” devi:
- Posizionarti nella barra di ricerca Google;
- Digita il comando “site:” seguito dal nome dominio.
Ecco un esempio: site:www.tuodominio.it (cambia tuonomedominio.it con il tuo)
Questo comando restituirà un elenco di risultati legati al tuo dominio e ti permetterà di verificare nel dettaglio quali pagine sono state indicizzate.
Se il sito web non è indicizzato da Google, la pagina di ricerca restituirà il messaggio: “La ricerca non ha prodotto risultati in nessun documento“. Diversamente, se le pagine principali del tuo sito web appaiono nei risultati di ricerca, significa che il tuo sito è stato indicizzato.
Sito non indicizzato su Google: le possibili cause
- Meta Tag noindex: è un Tag HTML che si inserisce nella head della pagina web e indica ai motori di ricerca di non sottoporre a scansione la pagina. Ecco un esempio di Meta tag noindex:<meta name=”robots” content=”noindex”>. Le pagine contrassegnate con il Meta Tag in noindex non saranno scansionate e indicizzate.
- Robots.txt noindex: è un file di testo situato nella directory principale di un sito internet che indica ai motori di ricerca quali pagine e file del sito web devono essere sottoposti a scansione o esclusi dai crawler.
- X-Robots-Tag noindex: un meta tag utilizzato per gestire la scansione e l’indicizzazione a livello HTTP (Hypertext Transfer Protocol). L’X-Robots-Tag è diverso dai robots.txt e dal Meta tag robots, tuttavia, essendo parte dell’intestazione HTTP, è in grado di controllare le direttive di indicizzazione di un intero sito web o di una o più pagine specifiche.
- Impostazione errata del Tag canonical: in un sito web, Il rel canonical, in caso di contenuti simili o duplicati serve ad indicare a Google quale pagina tenere in considerazione ed evitare che i contenuti di un sito web siano rimossi dai risultati di ricerca.
- Internal linking assente, dispersiva o non pertinente: la scarsa struttura dei collegamenti ipertestuali rende difficile la scansione dei crawler. I crawler sono programmi automatizzati che scansionano, comprendono e indicizzano le pagine web sui risultati di ricerca. Internal linking assente e struttura link errata ostacolano il processo di indicizzazione su Google.
- Problemi con il servizio Hosting provider: se il server hosting è di bassa qualità o non adatto alle risorse che richiede il tuo sito web, oltre a riscontrare un’eccessiva lentezza di navigazione può andare incontro ad alcuni errori fatali, come “l’errore 500 Internal Server Error” che può scaturire una valutazione SEO negativa quasi immediata.
- Scarsa qualità del sito web: assicurati che i contenuti soddisfino gli intenti di ricerca utente, che la navigabilità sul sito sia buona e che le pagine carichino velocemente. Inoltre, se vuoi ottenere il massimo, è necessario arricchire il blog con contenuti sempre nuovi e originali. Il Blog aggiornato con contenuti di reale valore per gli utenti rappresenta una buona soluzione per velocizzare il processo di scansione (crawling) del sito web.
- Dominio recuperato: acquistare domini precedentemente attivi può comportare alcuni vantaggi SEO, soprattutto in termini di autorevolezza per Google, tuttavia, presta bene attenzione se il dominio ha subito precedentemente delle penalizzazioni manuali. Controlla gli eventuali avvisi e richiedi successivamente una verifica su Google Search Console per il reintegro in serp;
- Il tuo sito contiene malware: i problemi legati alla sicurezza possono abbassare il ranking del sito web. Controlla su Search Console Il rapporto sui problemi di sicurezza e per correggere il problema segui le indicazioni ufficiali;
- (Raro) – La pagina potrebbe essere stata eliminata o omessa dall’indice di ricerca per errore: per risolvere velocemente richiedi al Team Google di eseguire nuovamente la scansione della tua pagina.
Sito WordPress non appare su Google
Per acconsentire l’indicizzazione del sito web WordPress, è necessario controllare le impostazioni lettura e abilitare le impostazioni per la visibilità sui motori di ricerca. Ecco come fare:
Accedi nella bacheca di WordPress > fai click su Impostazioni Lettura > Verifica di non avere selezionato “Scoraggia i motori di ricerca dall’effettuare l’indicizzazione di questo sito“. Al termine della modifica fare click su “Salva le modifiche“. Questa semplice operazione concederà a WordPress i permessi per indicizzare il sito web su Google.
Come indicizzare velocemente una nuova pagina web su Google
Per velocizzare il processo di indicizzazione di un sito web web su Google, devi registrare la Sitemap su Google Search Console. Inoltre, sempre su Search Console Google, puoi utilizzare lo strumento “Controllo URL” per richiedere velocemente l’indicizzazione delle singole pagine, questo ti permetterà di notificare a Google i nuovi contenuti e di indicizzarli.
Una volta verificata l’indicizzazione del tuo sito, è il momento di ottimizzarlo per i motori di ricerca. La SEO è il processo di migliorare la visibilità del tuo sito web nei risultati di ricerca organici attraverso l’ottimizzazione dei contenuti, la struttura del sito e la creazione di link di qualità.
Risolvi i problemi di indicizzazione
Se il tuo sito web non è ancora indicizzato o se alcune pagine non appaiono nei risultati di ricerca, è possibile che ci siano problemi di indicizzazione. Ecco alcuni passaggi per risolverli:
- Invia una sitemap a Google: una sitemap è un file XML che elenca tutte le pagine del tuo sito web e aiuta Google a comprendere la struttura del tuo sito.
- Controlla il file robots.txt: il file robots.txt fornisce istruzioni ai motori di ricerca su quali pagine o directory del tuo sito web possono essere esplorate e indicizzate. Assicurati che il file robots.txt non blocchi l’accesso ai crawler di Google e correggi eventuali errori o restrizioni.
- Rimuovi eventuali penalità manuali: in alcuni casi, Google potrebbe aver applicato penalità manuali al tuo sito web a causa di pratiche scorrette di SEO o violazioni delle linee guida. Controlla la sezione “Azioni manuali” in Google Search Console e, se presenti, risolvi i problemi riscontrati e richiedi una revisione.
- Ottimizza il tuo sito web per i motori di ricerca: migliora la struttura del tuo sito web, ottimizza il sito per i dispositivi mobili e migliora la UX, ottimizza i meta tag, i titoli delle pagine e le immagini, aumenta la velocità del tuo sito web e crea contenuti di qualità e ottimizzati per le parole chiave.
Penalizzazione Google e sito non indicizzato
Se credi di avere ottimizzato il sito web per la SEO e nonostante ciò non riesci ad apparire su Google, probabilmente hai subito una penalizzazione. Utilizza il seguente elenco per effetture un check della situazione e scoprire se il tuo sito è stato penalizzato. Ecco un elenco completo di azioni elencate nelle linee guida Google:
- Contenuti generati automaticamente: Contenuti privi di informazioni utili ma bombardati di parole chiave, testi generati da generatori di testo e testi copiati da altre fonti, il cui intento è quello di manipolare il posizionamento nei risultati di ricerca organica;
- Partecipazione a schemi di link: link spam di bassa qualità, acquisto di link, recensioni false;
- Creazione di pagine di bassa qualità: pagine duplicate prive di contenuti utili con lo scopo di manipolare i risultati di ricerca;
- Cloaking: in Italiano “occultamento”, è una tecnica Black hat SEO utilizzata per fornire ai motori di ricerca un contenuto diverso da quello fornito ad un comune utente. L’obiettivo del Cloaking è quello di aumentare il traffico organico di un sito web attraverso l’inserimento di parole chiave nascoste;
- Redirect ingannevoli: redirect URL studiati per ingannare i motori di ricerca, che reindirizzano gli utenti verso contenuti diversi da quelli analizzati e scansionati da googlebot durante il processo di Crawling di un sito web;
- Testo o link nascosti: il testo nascosto è una tecnica black SEO che serve ad incorporare parole chiave nei contenuti esclusivamente per i motori di ricerca. Le keyword invisibili possono ad esempio essere inserite utilizzando testo bianco su uno sfondo bianco o inserendo del testo dietro un’immagine;
- Pagine doorway: sono pagine con contenuto duplicato create con lo scopo di intercettare gli utenti con keyword di ricerca specifiche per regioni e città e successivamente reindirizzare gli utenti verso un’unica pagina principale;
- Contenuti di altri siti: testi copiati da altri siti e ripubblicati in versione integrale senza nessun valore aggiunto e pensiero personale. Inoltre, ricorda che in alcuni casi questo oltre alla penalizzazione può comportare problemi legali a causa della violazione del copyright;
- Partecipazione a programmi di affiliazione: pagine con link di affiliazione a prodotti in cui le relative descrizioni vengono copiate integralmente senza apportare nessuna modifica;
- Pagine con parole chiave irrilevanti: eccessivo uso in una pagina web di parole chiave prive di pertinenza;
- Creazione di pagine phishing o che installano malware: si tratta di pagine che contengono virus, trojan o altro badware che spingono l’utente ad installare malware o adware sul proprio dispositivo o che reindirizzano verso siti poco affidabili.
- Uso illecito del markup dei dati strutturati: inserimento di dati strutturati non pertinenti con i contenuti del sito web;
- Invio di query automatizzate: Google dichiara testualmente che: “I Termini di servizio di Google non consentono l’invio al suo sistema di query automatizzate di alcun tipo senza il previo consenso esplicito di Google”.
Sito non indicizzato su Google e Consulenza SEO
In alcune occasioni, il motore di ricerca può stabilire di non indicizzare un sito web o addirittura rimuoverlo dai risultati di ricerca Google. Il professionista più adatto a risolvere queste problematiche è il SEO Esperto che dopo aver individuato la causa che determina la mancata indicizzazione o che ha determinato la penalizzazione, può risolvere ed inviare una richiesta di riconsiderazione al Team Google.